programmi secondari

le immagini

Ovviamente un sito non è fatto di solo testo: ci vogliono delle immagini; ed eventualmente altri elementi multimediali: della musica, delle immagini in movimento; un sito può anche richiedere l'uso di un database e di fattori di interattività con l'utente.

Ci sono due tipi di immagini utilizzabili per pagine web:.

immagini non-vettoriali

Le immagini raster (non vettoriali) hanno per lo pi estensioni come .jpg, .bmp, .gif, .png.

sobrietà da avere

Una attenzione da avere è quella di evitare immagini troppo pesanti (in termini di Kb): infatti esse verrebbero caricate lentamente. È vero che moltissimi hanno ormai l'ADSL, ma non basta più nemmeno quello in tanti casi. Si tratta di un problema di rispetto per i propri “lettori”...

Inoltre occorre ricordare che la funzione delle immagini, in un sito di qualità, è quella di affiancare il testo, aumentandone l'efficacia, ma non può mai essere quello di sostituirsi ad esso: ricordiamolo ancora: un buon sito si riconosce dal fatto che disabilitando le immagini, si riesce comunque a navigare agevolmente.

editors

Per manipolarle potete usare diversi prodotti, dai pi semplici, come MS PhotoEdit ai pi elaborati come Fireworks, PaintShop o Photoshop. Si tratta generalmente di prodotto buoni, su cui credo che ognuno debba misurarsi in base ai propri gusti e alle proprie esigenze.

immagini vettoriali

Le immagini vettoriali hanno diversi importanti pregi:

La grafica vettoriale ha due grandi possibilità: quella commerciale (Microsoft e Marcomedia Flash) e quella standard, stabilito dal W3C.

Il mio consiglio è di usare il più possibile il formato standard, l'SVG (per una comparativa tra Flash e SVG, si veda qui [testo in inglese, tratto da altro sito]). Esistono già da ora dei prodotti apprezzabili, e lo diventeranno sempre di più se si punterà su questo formato.

Potete leggere anche una scheda dove condivido osservazioni sull'uso di SVG .

gestire pagine dinamiche e database sul web

html statico e pagine dinamiche

Una pagina html “statica” è quella che può essere modificata solo manualmente. Ora, nel caso uno abbia 200 pagine nel suo sito, e le abbia in html statico, dovrà, ogni volta che deve apportare una modifica anche minima, aprirle tutte e 200, modificarle tutte e 200 e rispedirle tutte e 200 sul web: il che rappresenta una notevole dispendiosità di tempo e di fatica.

Una pagina dinamica invece può essere modificata automaticamente, ed è la soluzione (anche) al problema suesposto, consentendo di inserire in una pagina web delle aree modificabili, che dipendono da un file esterno alle 200 pagine dell'esempio suddetto, e a cui tutte e 200 rimandano.

un esempio

Esempio: l'indirizzo di posta elettronica: invece di scrivere, nelle 200 pagine, mionome@miosito1.it, scriverò, se uso PHP, qualcosa come <?php include "normal.inc"; echo $address"; ?>, e definirò, in un file a parte, normal.inc, nell'esempio, a che cosa corrisponde la variabile $address; e ogni volta che cambierò, nel file normal.inc, tale variabile, nei 200 files dinamicamente collegati ad esso, tale cambiamento sarà realizzato, senza alcun bisogno di stare a riaprirli tutti.

quali linguaggi

Esistono vari tipi di pagine dinamiche (ad esempio asp, jsp, php): il formato che prediligiamo, in quanto open source è PHP. Un sito dove si possono trovare indicazioni su come cominciare con PHP è Php su Html.it.

Con PHP si può utilmente abbinare MySql, database esso pure open source. Per usare MySql si richiede un minimo di conoscenza di PHP: non è semplicissimo, ma non è nemmeno impossibile, se uno ha già una discreta conoscenza di HTML.

ci sentiamo di consigliare caldamente un prodotto, tra l'altro gratuito, che automatizza molto. Si tratta di Xampp, che installa le tre componenti necessarie per far funzionare un database web: un server (nel caso Apache), PHP e mySQL. Funziona sia su Linux sia su Windows, ed è di istallazione semplicissima e immediata.

Al di là del fatto che lo vogliate usare come database sul vostro sito, se avete un po' di tempo, può valere la pena provare questo sistema, magari usando una interfaccia grafica (come MS Access, su Windows, o Knoda o Kexi su Linux) per i vostri stessi database off-line.