pagine dinamiche

L'espressione “web dinamico” non è intesa univocamente da tutti. Di sicuro non si vuole indicare con essa una pagina che abbia molte immagini animate, scelta, questa, che anzi squalifica un sito, facendolo scadere a livello di un Luna Park (con tutto il rispetto per i gestori di Luna Park, si intende).

Web dinamico significa per alcuni l'uso di tecnologie che permettono una interattività con l'utente/lettore, per altri, più limitatamente, la possibilità, dal lato del webmaster, di automatizzare le operazioni di aggiornamento/modifica del sito.

Qui intendiamo seguire la seconda accezione (quella che riguarda il lato server), anche se qualcosa cominciamo col dire della prima (che riguarda il lato client).

elementi dinamici dal lato client

Si tratta di ciò che consente una interattività del visitatore di un sito con il sito, per cui uno non si limita a “sfogliare le pagine” del sito, ma può modificarne in qualche modo l'apparenza e la funzionalità, venendo facilitato o nel reperire i contenuti che gli interessano, o nel comunicare, con webmaster o con altri visitatori.

i forms

Una prima modalità con cui un utente può interagire con le pagine di un sito sono i forms, con cui si può inviare del testo, ad esempio compilando un modulo on-line, o esprimere delle preferenze, scegliendo tra varie alternative: la pagina che si ottiene dopo aver premuto il bottone invio è diversa da quella di partenza, e comunica il risultato dell'azione appena indicata.

i javascript

Un'altra modalità di interattività è data dai javascript, piccoli programmi che rendono una pagina in qualche modo “viva”, anche se talora ciò diventa fastidioso o spaesante per il visitatore.

Esempio di questa ultima possibilità le finestrelle pubblicitarie pop-up, oppure, magari meno fastidiose, certe bizzarrie come piccole immagini che inseguono a sciame il mouse dovunque si sposti sulla finestra (!).

perché diabilitare i javascript

Si tratta di una tecnologia che può essere molto utile e piacevole, ma che può anche diventare il cavallo di troia per virus e altre intrusioni nel nostro sistema.

Si possono tranquillamente tenete abilitati, se si sta visitando un sito sicuro, serio, può essere prudenza disabilitarli in caso di visita a siti non sicuri.

In ogni caso, una volta scaricato un file html sul proprio PC è buona norma verificare se contenga javascript maliziosi, che possono infettare il sistema.

Ben più utili sono i javascript che permettono di espandere/comprimere del testo (o dei links, in un menu troppo lungo per stare verticalmente o orizzontalmente in una pagina), ovvero la tecnologia AIAX, che in questi ultimi tempi ha consentito un apprezzabile livello di interattvità con modifiche a porzioni limitate di una pagina web.

Il limite di questa “dinamicità” sul lato client è che un navigatore può benissimo decidere di disabilitare gli effetti javascript, e a quel punto non accade nulla di interattivo...

Anche per questo hanno la loro funzione insostituibile gli elementi dinamici sul lato server.

pagine dinamiche dal lato server

La tecnologia sul lato server è indipendente dalle scelte dell'utente e dalla sua dotazione software, e serve essenzialmente ai webmasters per automatizzare il loro lavoro.

Una pagina html “statica” è quella che può essere modificata solo manualmente. Ora, nel caso uno abbia 200 pagine nel suo sito, e le abbia in html statico, dovrà, ogni volta che deve apportare una modifica anche minima, aprirle tutte e 200, modificarle tutte e 200 e rispedirle tutte e 200 sul web: il che rappresenta una notevole dispendiosità di tempo e di fatica.

Una pagina dinamica invece può essere modificata automaticamente, ed è la soluzione (anche) al problema suesposto, consentendo di inserire in una pagina web delle aree modificabili, che dipendono da un file esterno alle 200 pagine dell'esempio suddetto, e a cui tutte e 200 rimandano.

un esempio

Esempio: l'indirizzo di posta elettronica: invece di scrivere, nelle 200 pagine, mionome@miosito1.it, scriverò, se uso PHP, qualcosa come <?php include "normal.inc"; echo $address"; ?>, e definirò, in un file a parte, normal.inc, nell'esempio, a che cosa corrisponde la variabile $address; e ogni volta che cambierò, nel file normal.inc, tale variabile, nei 200 files dinamicamente collegati ad esso, tale cambiamento sarà realizzato, senza alcun bisogno di stare a riaprirli tutti.

quali linguaggi

Esistono vari tipi di pagine dinamiche (ad esempio asp, jsp, php): il formato che prediligiamo, in quanto open source è PHP. Un sito dove si possono trovare indicazioni su come cominciare con PHP è Php su Html.it.

Con PHP si può utilmente abbinare MySql, database esso pure open source. Per usare MySql si richiede un minimo di conoscenza di PHP: non è semplicissimo, ma non è nemmeno impossibile, se uno ha gi una discreta conoscenza di HTML.

un buon prodotto

Ci sentiamo di consigliare caldamente un prodotto, tra l'altro gratuito, che automatizza molto. Si tratta di Xampp, che installa le tre componenti necessarie per far funzionare un database web: un server (nel caso Apache), PHP e mySQL. Funziona sia su Linux sia su Windows, ed è di istallazione semplicissima e immediata.

Al di là del fatto che lo vogliate usare come database sul vostro sito, se avete un po' di tempo, può valere la pena provare questo sistema, magari usando una interfaccia grafica (come MS Access, su Windows, o Knoda o Kexi su Linux) per i vostri stessi database off-line.