editare le pagine

HTML5 vs XHTML

Dopo un tempo incredibilmente lungo (per il web) il formato XML che avrebbe dovuto sostituire HTML non ha ancora preso piede. Anzi è sostanzialmente inesistente nella quasi totalità dei siti.

Per ovviare le difficoltà implicate in XML si è allora fatto ricorso all'XHTML, che avrebbe dovuto facilitare un graduale, soft, slittamento da HTML verso XML. Ma anche XHTML, che pure è stato adottato da molti, moltissimi webmasters, va incontro a difficoltà e critiche; una soprattutto: una sorta di fondamentalismo purista attento di fatto più alla correttezza sintattica che alla efficacia semantica. Il che porta a questo paradosso che il linguaggio di marcatori che avrebbe più di ogni altro garantire la accessibilità delle pagine web è in realtà assolutamente criptico per i sintetizzatori vocali che aiutano i non-vedenti a navigare in internet.

In effetti l'attributo ID, inserito in un generico DIV (una DIV con ID “header”) non dice niente. Per questo è nato il progetto, marginale al W3C, ma da questi riconosciuto, HTML5. Un progetto di marcatori più semantici di XHTML. Tra questi ricordiamo i tag

  • nav (dove porre i menu con links)
  • header (l'area di intestazione principale di una pagina)
  • footer (l'area a piè di pagina)
  • aside (una spalla laterale)

Il rischio che corre HTML5 è di essere fin troppo “sbarazzino”; inoltre non può essere “tidato” mancando di una DTD riconosciuta. La strada migliore allora sarebbe quella non di creare un'altra cosa rispetto ad XHTML, ma di rendere XHTML più flessibile, ad esempio aggiungendo i tags proposti da HTML5 (come header nav, footer) dentro XHTML.

Un sito internet è fatto di pagine web, ossia ciò che appare nella finestra principale di un browser, quando si naviga in Rete. Una pagine web tipicamente contiene del testo e delle immagini, ma rimanda poi ad altre pagine, mediante dei links o collegamenti, che possono essere collocati o in un'area specificamente dedicata, il menu, oppure essere inseriti nel corpo del discorso, nel qual caso di solito sono evidenziati da un formato speciale (tipicamente il sottolineato).

Compito di un webmaster, ossia di uno che gestisce un sito internet, è quello di editare appunto le pagine che costituiscono il sito, curandone sia i contenuti sia l'aspetto e la funzionalità, incluso un efficace sistema di collegamenti.

Ora, per far ciò c'è un primo bivio: o affidarsi totalmente a un programma tuttofare (come FrontPage, Dreamweaver) o controllare personalmente, pur affidando a dei programmi una parte importante dei compiti.

La seconda scelta è assolutamente da preferirsi: perché la prima apparentemente fa risparmiare tempo, ma poi in realtà corre il rischio, a lungo inevitabile, di combinare più guai che altro e di far poi perdere parecchio tempo per rimediarli.

quali programmi per editare le pagine

Proprio per quanto appena detto contro il software tuttofare non è opportuno affidarsi a un programma che gestisca lui il sito: a un editor HTML si dovrebbe chiedere solo di gestire le singole pagine, ma i links è bene curarli personalmente.

Due allora sono le istanze da comporre: quella della comodità e quella della rigorosità nel controllo del codice sorgente.

È infatti decisivo, da un lato, conoscere il codice sorgente delle pagine web, e saperlo controllare nella sua validità ed efficacia.

D'altro lato, anche la comodità di vedere il risultato di ciò che si sta facendo è un valore importante.

Per questo occorre avere più programmi: (almeno) uno che sappia lavorare efficacemente sul codice sorgente, ossia un editor testuale, e (almeno) uno che sappia laborare bene a livello di risultato, un editor WYSING, ossia un editor visuale

È inevitabile avere più programmi per editare le pagine web. In effetti non esiste un programma completo sotto ogni punto di vista, c'è chi sa fare bene l'editor testuale, ma non quello visuale, e viceversa; solo avendone diversi l'uno può integrare ciò che l'altro non sa fare (o non sa fare altrettanto bene).

Fondamentalmente allora occorre avere i seguenti tipi di programma: