libreoffice autokey bug

C’è un bug in LibreOffice (e anche in OpenOffice): non funziona autokey, se non in modo inaccettabilmente pasticciato. Non cambia la musica cambiando autokey-gtk con autokey-qt.
Bug anche nella funzione di autocorrezione di LibreOffice: fa dei gran casini con abbreviazioni come “ig” per “in generale” e simili.
Che guaio.
D’altronde OnlyOffice, che pare abbia una compatibilità del 100% con MS Office è un programmino commerciale-commerciale, tutto superficie: niente bookmarks, limitatissime possibilità di macro (solo js) e impossibilità di richiamarle personalizzando tastiera e menu (non sono personalizzabili). Va bene negli uffici per documenti usa e getta, non per uno che deve scrivere per riviste scientifiche o per libri.

Workaround: usare la funzione di autocorrezione di LO disabilitando temporaneamente autokey (shift+meta+k). Così si ottiene la sostituzione delle abbreviazioni con il testo da noi scelto. Ad esempio “ip” diventa “in particolare” senza pasticci.

OpenOffice (Apache)

Ho provato anche la nuova versione (incubating, del resto) di OpenOffice, la 3.4, ma sul mio Linux non parte (command not found, anche se l’ha sotto il naso: pretende di averlo in /usr/bin, e allora glieli linko, ma niente da fare, lì dice che non trova java, insomma un disastro).

LibreOffice

Vale la pena provare questa suite, alternativa a OpenOffice: promette bene (ad es. esporta bene in pdf, mentre OpenOffice per Linux va in crash). Inoltre OpenOffice crea pasticci quando deve importare files di Word con tabelle, speriamo che LibreOffice, sviluppandosi, risolva il problema.

Linux: tempi duri

Tempi duri per Linux e per il mondo Open Source. Nella galassia Linux, dopo più di un anno, non si è ancora arrivati a “portare” in KDE 4 un editor testuale html ottimo come Quanta Plus, il che rende proibitivo, per chi elabora siti web, passare a KDE 4.
Inoltre KDE 4 fa dei passi indietro nella gestione dei files, con Konqueror privato di diverse funzionalità (come il comando “media”) e con Dolphin privo di schede (tab: ne visualizza uno solo alla volta, mentre Konqueror quanti se ne vuole).
Non va meglio con le suites da ufficio con il divorzio, negativo, se non rovinoso, tra LibreOffice e OpenOffice: era proprio necessario dividere le già esigue forze dell’Open Source. Meglio unire.
Unica consolazione è il successo di Firefox, che in Europa ha superato IE. Ma è troppo poco.
Parola d’ordine: non disperare e unire le forze, in uno sforzo costruttivo. Chi può, si impegni, lasciando da parte idiosincrasie personali.

OpenOffice: crash on pdf export

Può succedere (fa arrabbiare non saper spiegare esattamente perché, ma è così).
Due le soluzioni, in Linux:

  • loggarsi come root e allora export as PDF funziona senza problemi
  • usare il comando print -> to file

Si tratta di ripieghi, daccordo, ma almeno provvisoriamente servono 😉

OpenOffice 3.2: le estensioni

Se avete problemi a installare una estensione potete provare (in Linux) a installarla loggandovi come amministratore (root).

strepitoso

La nuova versione di OpenOffice, la 3.2. permette con una estensione di connettersi a un database locale MySql non più solo via ODBC o via JDBC come finora, ma, udite udite, direttamente (come già faceva il molto meno accessoriato Knoda): con grande vantaggio per la velocità del programma e della pulizia del sistema.

un problema con OpenOffice

1) problema

Mi è capitato che OpenOffice, installato in local, in /opt dunque, così da condividerlo tra diverse versioni di pclos, non partiva se non da root. In effetti non si poteva creare una cartella coi suoi settaggi nella Home degli utenti.

2) soluzione

Verificare che non coesista, benché “nascosta” una versione anteriore di OpenOffice, nel qual caso disinstallarla; disinstallare pure lo script “GetOpenOffice”.

A quel punto si dovrebber riuscire (io sono riuscito) a

a) creare (nel mio caso copiandola da altra partizione) la cartella dei settaggi “.openoffice.org” nella home dell’utente;

b) di conseguenza far partire OpenOffice anche come utente.