Reactos segna il passo

Abbiamo appena provato l’ultima versione di Reactos, la 3.12 e ne siamo rimasti, come al solito, decisamente delusi. Non è un sistema operativo che si possa usare, né quotidianamente né eccezionalmente.
Oltre tutto lo sviluppo di tale “sistema operativo” procede con una lentezza impressionante: è ancora in fase alpha e si prefigge di clonare un sistema operativo, windows xp, da tempo superato.
No, non è un buon momento per l’Open Source, come già notavamo recentemente…

Linux: tempi duri

Tempi duri per Linux e per il mondo Open Source. Nella galassia Linux, dopo più di un anno, non si è ancora arrivati a “portare” in KDE 4 un editor testuale html ottimo come Quanta Plus, il che rende proibitivo, per chi elabora siti web, passare a KDE 4.
Inoltre KDE 4 fa dei passi indietro nella gestione dei files, con Konqueror privato di diverse funzionalità (come il comando “media”) e con Dolphin privo di schede (tab: ne visualizza uno solo alla volta, mentre Konqueror quanti se ne vuole).
Non va meglio con le suites da ufficio con il divorzio, negativo, se non rovinoso, tra LibreOffice e OpenOffice: era proprio necessario dividere le già esigue forze dell’Open Source. Meglio unire.
Unica consolazione è il successo di Firefox, che in Europa ha superato IE. Ma è troppo poco.
Parola d’ordine: non disperare e unire le forze, in uno sforzo costruttivo. Chi può, si impegni, lasciando da parte idiosincrasie personali.

rendere una tabella “ordinabile” per colonna

Si tratta di una funzione utile se si hanno grosse tabelle: cliccando sulla prima riga, quella delle intestazioni, si ordina l’intera tabella per quella colonna (ad esempio per autore, o per titolo, o per editore, o data, nel caso di una tabella bibliografica).
Esistono molti javascript. Quello che preferiamo per semplicità è fornito da kryogenix.org: basta collegare il file js alla pagina e assegnare alla tabella che si vuole rendere ordinabile la classe “sortable”.
Non saranno spostati i dati contenuti nella righe del thead e del tfoot, ma solo quelli interni a tbody. Funziona questa utile ad esempio nel caso di tabelle numeriche con totale nell’ultima riga (che andrebbe alora inclusa in tfoot)

expand-collapse con css

Su Opera.developpers (dev.opera.com) si trova una soluzione interessante, o almeno curiosa: si comprime ed espande del contenuto senza ricorso a javascript, ma usando solo css.
Preferiamo chiamare curiosa piuttosto che interessante questa proposta per due motivi:
1) non è cross-browsers (IE e i webkit-based sono esclusi)
2) si parte da un testo (/contenuto) espanso, che solo poi si può comprimere (collapse), mentre dovrebbe essere il contrario: di default compresso, con possibilità di espandere.

expand-collapse: quante difficoltà

Non è facile trovare uno script (js) per una funzione pur semplice come expand/collapse.
O meglio, se ne trovano, ma non adattabili tanto facilmente alla scelta di visualizzare di default alcuni blocchi comprimibili (o uno solo), lasciando compressi e non visibili, se non dopo clic, gli altri.
Tale funzione è utile per un menu: con espanso solo il blocco di links che si riferisce alla sezione in cui ci si trova, e compressi i links alle singola pagine delle altre sezioni del sito.
Molti script naufragano sull’unico clic, ne vogliono due la prima volta e solo poi si accontentano di uno; viceversa altri sono scattanti da subito al primo clic, ma comprimono tutti i blocchi, compreso quello che dovrebbe restare espanso.
Finora non ho trovato uno script che abbia entrambi i pregi: bisogna scelgleiere l’uno, o l’altro.

KDE4 e Quanta+

Qualche vantaggio c’è, ma è più avido di risorse dei suoi predecessori (come del resto era prevedibile).
Il problema maggiore è l’editor HTML testuale: Quanta Plus è in assoluto il migliore e distanzia di molto i concorrenti, e Quanta Plus non è supportato da KDE4. Una situazione al momento drammatica.

Riferimenti:

icone generate automaticamente

Segnalo un interessante tip (da Opera-dev):

You can use attribute selectors with the content property to render icons after a link based on what file format it is or if it is an external one.

a[href $=’.pdf’]:after {   content:url(icon-pdf.png);}  

a[rel=”external”]:after {  /* You can also use a[href ^=”http”]:after */
   content:url(icon-external.png);}

the first rule uses a CSS3 selector with substring matching — href $=’.pdf’ means “href attributes with .pdf at the end of the value.”

As with regular expressions, ^ and $ refer to the start and end of a string, respectively. With CSS 3 substring matching attribute selectors, [attribute^=value] and [attribute$=value] allow you to match elements whose attribute content starts or ends with the specified value, while [attribute*=value] selects elements where the value is found anywhere in the attribute.

PEC

Segnaliamo un interessante approfondimento: http://www.techblogs.it/office/2009/05/pec-gratis-tutta-la-verita.html